Durante la sessione di febbraio della scuola di formazione dell’UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana), è stato elaborato con i giovani il testo delle “beatitudini del giornalista”. In tutto, dieci, che contengono alcune parole rivolte a chi comunica principalmente attraverso la rete. Dunque, non solo a giornalisti, ma anche a influencer, youtuber, blogger, amministratori di una pagina o di un profilo su un social network. I tratti tipici degli “artigiani di pace” caratterizzano lo spirito del testo, che recita: “Beato il giornalista che non alimenta paure e chiusure ma che nutre fiducia e speranza”, “beato il giornalista che riesce e raccontare buone notizie che generano amicizia sociale”. Affermazioni non tanto anti-fake news, ma che puntano a instaurare un clima di rispetto verso l’altro anche nella galassia digitale.