COMUNICATI STAMPA

Il messaggio di papa Francesco per la 56° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (29 maggio 2022) ha per titolo “Ascoltare con l’orecchio del cuore”.

Normalmente associamo l’azione del “comunicare” al parlare, all’esprimere concetti, a scrivere e dettagliare eventi, o ancora al movimento di “andare di persona a vedere con i propri occhi”, come ci suggeriva il Papa nel messaggio dello scorso anno. Tutte azioni attive, in cui ogni operatore della comunicazione è chiamato a esprimersi in prima persona.

Quest’anno il Papa suggerisce di fare un passo avanti, ponendo il verbo ascoltare come “decisivo nella grammatica della comunicazione e condizione di un autentico dialogo”. È davvero un passo avanti, perché anche se andiamo personalmente a conoscere la realtà per renderci conto di cosa veramente accade, è indispensabile farlo “disarmati”, senza pregiudizi, senza ideologie, cioè nell’unico atteggiamento indispensabile: l’ascolto. Un ascolto non superficiale, ma empatico, solidale, che cerca le ragioni dell’altro, i suoi desideri, i suoi bisogni, le sue attese; un ascolto in cui tendere “l’orecchio del cuore” per modulare il proprio sentire con la realtà o le persone che ascoltiamo. Solo così la comunicazione risulta equilibrata, trasparente, completa.

Ascoltare con “l’orecchio del cuore” dispone allo stupore, a lasciarsi sorprendere anche da un frammento di verità nella persona che ci parla. Quante storie umane abbiamo ascoltato in questo ultimo periodo, quanti inviati di guerra ci hanno raccontato le sofferenze, i disagi, le lacrime di persone in fuga dalla guerra, dalla povertà, dalle dittature…

Nell’azione pastorale, scrive il Papa, l’opera più importante è “l’apostolato dell’orecchio”, il primo gesto di carità è donare gratuitamente un po’ del proprio tempo per ascoltare le persone… poi parlare, poi scrivere.

Accogliendo tutte queste sollecitazioni del messaggio di papa Francesco abbiamo realizzato questo visual di immediata lettura. Al centro vediamo un giovane in ascolto. Forse ascolta le innumerevoli offerte di podcast, o di musica, o ascolta le ultime notizie dal mondo. Ma ogni realtà, per essere compresa e quindi ben comunicata, deve essere ascoltata non solo con l’udito ma con “il cuore”. Perché solo “l’orecchio del cuore” toglie dall’indifferenza e dal cinismo e porta ad ascoltare il grido della Terra, soffocata nel mare di rifiuti, o le urla della gente che rivendica i diritti più elementari per una vita più dignitosa, quali l’istruzione, la salute, la libertà, o l’appello di profughi costretti per anni a rimanere ai confini delle Nazioni. 

Un esempio di come si può ascoltare con il cuore è la bambina che ascolta con interesse, affetto e curiosità la mamma che legge una storia, o il Papa che prega in silenzio di fronte alle macerie causate dal terremoto di Amatrice, o ancora due persone che dialogano e si confidano davanti a una tazza di caffè. Tutte situazioni che richiedono grande empatia, prossimità, sensibilità, per poi essere scritte e raccontate.

Si può ascoltare in vari modi, ma ascoltare con l’orecchio del cuore è ciò che fa la differenza tra un comunicatore e un buon comunicatore. 

A breve saranno resi noti i programmi delle due iniziative e i canali digitali in cui sarà possibile assistere a tutti gli eventi.

I referenti Paolini

Sr Paola Fosson, fsp

Don Giuseppe Lacerenza, ssp