Pagine Aperte

I migranti, prime vittime delle fake news

di Marco Deriu, docente di Teoria e tecnica della comunicazione, Università Cattolica, MI

L’accoglienza dell’altro parte dalla capacità di riconoscerlo per quello che è, non per come appare a causa di distorsioni informative negative, spesso mosse dalla malafede. La percezione dei migranti nei confini del nostro Paese dipende fin troppo da come i media ne veicolano l’immagine e da quanto certi leader politici arruffa-popolo diffondono fake news discriminatorie e non di rado razziste, pur di far leva sulla pancia del popolo per raccogliere consenso elettorale.

Consapevoli del valore delle parole e della necessità di usare sempre quelle giuste per contenuto e contesto, i giornalisti hanno da qualche anno varato la Carta di Roma, un codice di autoregolamentazione che ha il duplice obiettivo di contrastare la disinformazione sui migranti e di trattare le notizie che li riguardano utilizzando i termini adeguati. Il glossario che distingue fra “richiedente asilo”, “rifugiato”, “beneficiario di protezione umanitaria”, “vittima della tratta”, e “migrante irregolare ne è parte integrante.

L’Associazione Carta di Roma presieduta da Giovanni Maria Bellu opera per verificare il rispetto dei dettami deontologici e realizza periodici rapporti sulla correttezza dell’informazione riguardante i migranti. Dai dati presentati nello scorso dicembre, emerge la tendenza ancora troppo radicata nei media a veicolare notizie false su questo argomento.

Le bufale, generalmente lanciate ad arte dai politici per il proprio tornaconto, spostano blocchi di consenso. Se, per esempio, all’inizio del 2017 il 70% degli italiani era favorevole allo Ius soli, a settembre la percentuale era scesa sotto il 50% in conseguenza di una campagna politico-mediatica contro il provvedimento, travolto e accantonato per meri motivi di consenso.

Gli ultimi tempi hanno visto un pesante ritorno alle notizie “urlate”, ai toni tesi e alle parole  stigmatizzanti che generano la costruzione di stereotipi diffusi e dai contenuti discriminatori. Complessivamente i temi al centro dell’agenda mediatica Ong e soccorso in mare, Ius soli e fatti di cronaca nera  hanno prodotto una narrazione problematica o negativa del fenomeno migratorio, che ha finito per condizionare la percezione, il giudizio e il comporta- mento dei cittadini nei confronti degli stranieri.

Per non lasciarsi condizionare da notizie manipolate, bisogna sviluppare la pratica del fact checking (controllo dei fatti), facilitata dalla crescente possibilità di verificare numeri e affermazioni attingendo alle fonti tramite il web. Richiede tempo e impegno, ma è indispensabile per avvicinarsi alla verità.

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