La Camera dei Deputati e il MIUR lanciano un progetto contro le fake news

A due anni dalla nascita del Piano Nazionale Scuola Digitale, è partito oggi nelle scuole che hanno presentato una manifestazione di interesse, il Curriculum di Educazione Civica Digitale che definisce il rapporto tra il sistema educativo e l’innovazione tecnologica, per offrire ai giovani strumenti appropriati per districarsi sul web e difendersi dalle fake news.

L’idea di Educazione Civica Digitale unisce due aspetti fondamentali: da un lato, bisogna coltivare l’educazione al rispetto e alla sostenibilità, con tutto ciò che questo comporta; dall’altro, è necessario costruire una nuova dimensione della cittadinanza, che aiuti a sviluppare spirito critico e responsabilità davanti alla molteplicità di dati, informazione e comunicazione, connettività e tecnologie.

L’intento è di promuovere comportamenti positivi in Rete e sui social, imparare a gestire i principali rischi e il proprio tempo affinché il virtuale non si sostituisca al reale, riconoscere una fonte, la qualità e la completezza di ciò che è scritto online, per contrastare il fenomeno dilagante delle fake news.

L’attenzione delle Istituzioni, persino della Camera dei Deputati, deriva dalla consapevolezza che le fake news non sono goliardate, ma costituiscono un pericolo per la nostra società, perché la disinformazione inquina tutto, anche il dibattito democratico, alterando l’opinione pubblica e violando il diritto delle persone a un’informazione corretta e veritiera.

È stato, quindi, pubblicato il Decalogo #Bastabufale come primo di molti strumenti da offrire alle nuove generazioni per risalire alla fonte delle notizie e distinguere le informazioni corrette da quelle scorrette. Il decalogo, però, contiene solo otto punti perché i due mancanti saranno stilati direttamente dagli oltre 4,2 milioni di studentesse e studenti delle scuole secondarie di I e II grado, attraverso uno strumento di scrittura cooperativa che il MIUR mette a disposizione delle scuole sul proprio sito. 

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