Tv e radio si rafforzano sul web. Le prime cinque fonti d’informazione utilizzate dagli italiani includono strumenti tradizionali come telegiornali, reti televisive all news e quotidiani cartacei, insieme all’innovazione fornita dalla piattaforma social più diffusa, Facebook, e dai motori di ricerca su internet, come Google, che permettono in pochi secondi di aggregare risultati per parole chiave o argomenti.
Media a stampa ancora nella crisi, ma sembra essersi fermata l’emorragia di lettori.
In futuro svolgeremo la maggior parte delle attività quotidiane tramite internet (67,4%). Per molti però i media cartacei (giornali, riviste, libri) sono destinati all’estinzione (49,6%) e l’informazione sarà meno libera di oggi (42,4%). In generale, sono in prevalenza le persone che hanno una maggiore dimestichezza con i media personali a mostrare un atteggiamento più positivo verso il futuro. Non solo i giovani, ma anche i soggetti più istruiti e gli abitanti delle grandi città.
Ecco alcuni risultati del 16° Rapporto sulla comunicazione «I media e la costruzione dell’identità» del Censis, promosso da Agi, Intesa Sanpaolo, Mediaset, Rai, Tv2000 e Wind Tre, presentato il 20 febbraio a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato da: Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, e discusso da Massimo Angelini, Direttore Public Affairs, Internal & External Communication di Wind Tre, Salvatore Ippolito, Amministratore Delegato di Agi, Vincenzo Morgante, Direttore di rete e delle testate giornalistiche di Tv2000, Roberto Nepote, Direttore Marketing della Rai, Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione di Mediaset, e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.