Un codice di buona pratica, volontario, per lottare contro il dilagare delle fake news, le classiche “bufale”, ma anche una rete di verificatori di notizie e sostegno al giornalismo di qualità.

La Commissione Europea lancia così la sua strategia contro la disinformazione, per cercare di convincere i giganti della Rete a impegnarsi di più. Si invitano tutti i soggetti coinvolti, in particolare le piattaforme e i social network, che hanno una chiara responsabilità ad agire sulla base di un piano di azione per un approccio europeo comune, che consenta ai cittadini di reagire e di essere protetti in modo efficace dalla disinformazione.

L’obiettivo della proposta è di raggiungere maggior trasparenza sui messaggi pubblicitari di natura politica e chiusura degli account falsi.

Ci saranno sanzioni per chi diffonde “bufale” e fondi in più per chi fa informazione di qualità.

“L’elaborazione di un codice di condotta, afferma Massimo Padula, sociologo dei media e presidente del Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la comunicazione), è un segnale importante, perché rappresenta un richiamo istituzionale per le aziende erogatrici di servizi online, a prendere coscienza di come contenuti falsi ma percepiti come veri, possano avere ricadute significative sulla vita sociale, politica, culturale dei cittadini”.

 

 

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