Maggio, 2022
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Suor Nadia Bonaldo, in collegamento con Assunta Steccanella, pone alla teologa alcune domande: ♦ Come teologa e insegnante, come esercita nei vari ambiti
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Suor Nadia Bonaldo, in collegamento con Assunta Steccanella, pone alla teologa alcune domande:
♦ Come teologa e insegnante, come esercita nei vari ambiti e impegni che svolge, la condizione di ascolto?
La teologia pastorale è una disciplina che si struttura in ascolto di Dio e dell’uomo. Se noi non ci poniamo in ascolto di Dio e dell’uomo, è impossibile fare una adeguata azione evangelizzatrice. E sappiamo che la pastorale è il tentativo di declinare il Vangelo in modo sempre più adeguato agli uomini e alle donne di oggi. Pensare a come trasmettere il Vangelo ai giovani, alle coppie di sposi, nell’ambiente dei new media, in tutte le coloriture che l’ambiente attuale offre, ti obbliga a porti in ascolto del reale delle persone per comunicare il Vangelo in un modo che possa raggiungerle. La dimensione dell’ascolto è una dimensione centrale.
Ascoltare non è semplicemente sentire, ma è un esercizio di profonda attività; è una determinazione della volontà, in cui io accolgo il fatto che un altro o un’altra venga a determinare qualcosa di me e possa contribuire a cambiare il mio modo di vedere le cose, a scardinare i miei pregiudizi.
L’ascolto autentico incide sull’affettività; è disponibilità di apertura. È mettere in conto la possibilità di essere sbilanciati, senza la pretesa di avere l’ultima parola.
♦ Lei si sente ascoltata in profondità?
Vengo spesso interpellata, quindi io percepisco che quello che dico e che penso interessa a qualcuno, però non ho la possibilità di valutare se sono capace di suscitare ascolto autentico o solo un’attenzione formale…
Il principio che è più prezioso, e che cerco sempre di tenere presente, è di vedere l’altro che parla con me, come incondizionatamente positivo, a prescindere; l’altro è sempre un bene in se stesso, quindi può sempre avere qualcosa da insegnarmi. Inoltre, ho scoperto che posso migliorare le cose se non mi preoccupo in primo luogo di essere ascoltata, ma mi preoccupo in primo luogo di ascoltare.
♦ La Chiesa universale sta vivendo il Sinodo, che si svolge a tappe e che si concluderà nel 2023. Cosa significa per la Chiesa, oggi, mettersi in ascolto dello Spirito?
Lo Spirito non arriva strombazzando… È importante che noi come gruppo, come Chiesa, impariamo ad ascoltare la Scrittura, a meditarla. Far diventare il dialogo con la parola di Dio, nostra prassi per aiutarci a scoprire cosa lo Spirito vuole dirci. Lo Spirito parla in ogni battezzato, in ogni battezzata. E quindi è il processo sinodale stesso, con la voce dei fratelli e delle sorelle che, insieme, esprimono le loro intuizioni, che può far emergere la voce dello Spirito…
Ora
(Giovedì) 19:00 - 19:30
Luogo
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